Pittore, scultore, medaglista e illustratore, Publio Morbiducci (1889-1963) conquistò il successo da giovane ma lo perse in età matura. Compì infatti la parabola degli artisti in auge durante il ventennio mussoliniano e caduti in disgrazia nell'epoca successiva. Nel 1923 Morbiducci creò quella che può dirsi la sua opera più famosa: il Buono da lire 2 ossia la moneta col fascio littorio al recto e il profilo di Vittorio Emanuele III al verso. Suoi sono il monumento ai Caduti di Benevento, il monumento al Bersagliere di Roma, uno dei due Dioscuri del Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR e numerosi altri bassorilievi, fregi e sculture presenti in varie città italiane. Da bravo scultore, Morbiducci non smise mai d'applicarsi al disegno. Questo suo carboncino su carta ci mostra un adolescente gracile e introverso, malinconicamente assorto nei propri pensieri. E' un'immagine che contrasta con le atletiche e possenti figure virili che l'artista modellò per celebrare le italiche virtù militari. Va detto che il disegno risale alla metà degli anni '20 mentre le sculture eseguite per il regime fascista appartengono, perlopiù, al decennio successivo. Si tratta di un bozzetto dove Morbiducci "studia" il modello, disegnandolo due volte in progressione di scala. Firmata in basso a sinistra, l'opera misura 20x28 cm. ed è collocata in una cornice di 46x48 cm. Il carboncino proviene da una nota casa d'aste italiana: a richiesta, si fornisce una foto tratta dal catalogo d'asta.
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